20 gennaio 2012

Cina sempre più leader. Sotto il Sol Levante dall’antico al contemporaneo i numeri sono da capogiro

 

di

Qi Baishi
La Cina è leader indiscussa anche nel mercato dell’arte. Lo dimostrano i numeri diffusi dalla casa d’aste pechinese China Guardian che nel 2011 ha fatturato cifre record: più di 29.700 lotti venduti, per un totale di 1,77 miliardi di dollari. Un aumento del 49% rispetto alle vendite del 2010. E la sorpresa, ma non troppo, arriva dall’artista cinese Qi Baishi, acquistato per quasi 68 milioni di dollari. «Dopo diciotto anni di sviluppo, il fatturato annuo di China Guardian ha superato gli 1,58 miliardi di dollari. Questi dati riflettono la rapida ascesa del mercato delle aste negli ultimi due decenni», ha detto Wang Yannan, Direttrice e Presidente della China Guardian.
Da dove nasce tutto questo fermento? Dai recenti proventi di borsa che hanno attivato il collezionismo interno e dal fatto che questo compra soprattutto cinese, come del resto accade in tutto il mondo, con la brillante eccezione dell’Italia.
Ma veniamo ai numeri. I risultati delle aste autunnali, tra antico e contemporaneo hanno portato incassi per oltre 50 milioni di dollari. Altro record del 2011 è la vendita di uno strumento musicale Qin dalla dinastia Tang per 18 milioni di dollari.
E poi ancora il dipinto di Chen Yifei intitolato “Montagna, Terra e Vento”, battuto per quasi 13 milioni.
E poi ovviamente monete, specchi di bronzo, libri manoscritti della dinastia Yuan, francobolli e ceramiche che nelle aste di primavera hanno portato indotti per oltre 14 milioni di dollari. E ancora: China Guardian ha focalizzato i suoi sforzi anche per uscire dal mercato asiatico e puntare sul mercato globale, rafforzando lo scambio internazionale e aumentando la rete di spedizione e la fornitura di servizi collaborando con l’Asia Society di New York e l’Asian Art Museum di San Francisco stabilendo partnership a lungo termine. Una casa d’asta che ha trovato “pubblicità” anche attraverso studi di settore e articoli apparsi sul Wall Street Journal, il New York Times, The Economist, NPR, Reuters, Art in America, Asahi Shimbun, RIA Novosti, Le Monde.
Non ne avete ancora abbastanza? Bene, perchè il colosso di Pechino si occupa anche di iniziative filantropiche e di sponsorizzazione di mostre e conferenze soprattutto, nell’ultimo anno, di mobili antichi. Nella scorsa primavera sono stati esposti settanta pezzi Ming al Musée Guimet di Parigi e successivamente al Museo di Pechino. La mostra è stata salutata da accademici, esperti e collezionisti come una delle più importanti fiere di mobili classici dell’anno.
Poi a Shangaii lo Yacht Show International, la più grande fiera di yacht in Asia.
Nella lunga storia della case d’asta China Guardian è emersa come una delle più vivaci e fidate in tutto il mondo, inserita tra le cinque più importanti del pianeta. (m.b.)

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