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Si intitola “Picasso Desnudo”, e si terrà in anteprima stasera e mercoledì alle 21, la nuova lezione sull’arte di Dario Fo e Franca Rame, che analizzerà in maniera introduttiva la grande mostra di Palazzo Reale sull’artista spagnolo, in scena da giovedì.
Una modalità che mira ad entrare nel genio e nella vita dell’artista, raccontandone anedotti e mettendo in mostra riproduzioni celebri come “canovaccio” della rappresentazione. Rappresentazioni? No, sarebbe meglio dire, anche in questo caso, falsi, riproduzioni d’artista: «Durante le prove dello spettacolo all’improvviso è sorto un dubbio: qualcuno ha ricordato che l’agenzia che raccoglie i diritti d’autore per gli eredi di Picasso, in situazioni analoghe ha bloccato la produzione con la richiesta che venissero pagati i diritti sulle opere riprodotte. Nel nostro caso noi mettiamo in scena uno spettacolo completamente aperto al pubblico, a ingresso gratuito, non percepiamo alcun vantaggio economico di sorta. È come se all’istante, in un’Accademia o in una Università, in seguito a una serie di lezioni su un artista di grande valore, pittore, architetto, musicista si presentassero gli incaricati della società degli autori per riscuotere una congrua mercè» ha dichiarato Fo. Detto fatto, qual è stata la soluzione? Ridipingere Picasso, creare riproduzioni. In fin dei conti Fo e l’ultimo naif che abbiamo in Italia, c’è da scommettere che si sia parecchio divertito: «Sui falsi non si può mettere una tassa. Si è trattato di ridare colore a molti disegni e quadri, cambiar loro le dimensioni, con giovani pittori della mia bottega ci siamo rimboccati le maniche: due mesi di lavoro, con la casa invasa dai Picasso. Ho preso così la mano che se anche eseguo la mia firma, scrivo Picasso», ha scherzato l’autore italiano. Se non volete perdervi la lezione e la conseguente carrellata di falsi del Nobel, un’azione che ha quasi del concettuale, non arrivate tardi stasera. L’ingresso è libero, ma fino a esaurimento posti.