Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Inizia puntualissima la conferenza stampa della 14esima edizione di Art Basel, al Convention Center di Miami Beach. Mark Spiegel global manager della fiera, il nuovo direttore Noah Horowitz (proveniente dal Jewish museum di New York e che ha preso l’incarico solo lo scorso agosto), il sindaco di Miami Jimmy Morales che snocciola l’introito di 600 milioni di dollari che arrivano in città grazie alla fiera e anche i 6 milioni di investimento in arte pubblica per quest’anno (per una ideale par condicio tra offerta e ricavo) e Norman Braman, chairman di ArtBasel Miami, che ricorda come questa sia una fiera che continua a mettere a punto una rete incredibile e che sta rendendo, da alcuni anni a questa parte, Miami una vera Capitale dell’arte, oltre al timing della “solita” settimana della fiera, sono solo alcuni dei numerosi personaggi che poco fa hanno tenuto a battesimo la kermesse.
Horowitz, il giovanissimo neodirettrore (ha 36 anni) inizia ovviamente dai ringraziamenti, in particolar modo alle fondazioni, ai musei e ai piccoli e grandi collezionisti locali che hanno contribuito a rendere grande la fiera, ricordando che proprio i collezionisti quest’anno vengono da qualcosa come 110 Paesi del mondo. Poche parole invece sul contenuto della fiera, se non un “big thanks” al comitato di selezione della gallerie, tra cui figurano i galleristi Peter Freeman e Chantal Crousel, e un riferimento alle gallerie “new entry” (quest’anno una trentina, specialmente dal Brasile), e una carrellata veloce sull’offerta, dal settore Public (ovvero il parco delle sculture a Collins Park) ai talks, al Film Programm.
Il contenuto, invece, ve lo racconteremo noi tra poco, visto che per ora da queste parti è tutto un “Welcome and enjoy your art week”! E non potrebbe essere altrimenti.