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Junya Ishigami è stato scelto per il nuovo progetto del Serpentine Pavillion. All’architetto giapponese, che a Tokyo dirige lo studio Junya Ishigami + Associates, toccherà affrontare una delle commissioni più prestigiose nel panorama dell’arte contemporanea, fin da quando, nel 2000, la storica galleria Serpentine affidò a Zaha Hadid il primo progetto per la realizzazione di un padiglione temporaneo nel prato di Kensington Garden, a pochi metri dall’austera sede della gallery, ospitata in un edificio risalente agli anni ’30 del 900 e progettato da James Grey-West.
In 19 anni, si sono susseguiti progetti di architetti di primissimo piano, come Rem Koolhaas, Olafur Eliasson, Peter Zumthor, Herzog & de Meuron, con l’unico criterio di non aver mai realizzato alcuna opera nel Regno Unito. L’anno scorso ad aggiudicarsi la commissione fu la messicana Frida Escobedo, mentre a giugno 2018 è stato anche presentato un nuovo padiglione in terra straniera, a Pechino, affidato allo studio cinese Jiakun Architects.
In questa occasione Ishigami presenterà una grande cavità di ardesia, una sorta di collina di roccia che emergerà dal paesaggio circostante, istituendo una continuità fluida tra l’architettura e la natura. «Il mio progetto per il padiglione gioca sul dialogo tra struttura artificiale e contest naturale, enfatizzando una sensazione di organicità, come se l’opera fosse uscita dal prato. È un tentativo di integrare l’architettura tradizionale con metodologie e concetti moderni, per creare uno scenario esteso e mai visto prima», ha spiegato Ishigami. «Siamo entusiasti di poter condividere il progetto di Junya Ishigami, una struttura informata dal mondo naturale e situata nel mezzo di uno degli spazi più verdi di Londra: Kensington Garden», hanno affermato i direttori di Serpentine Galleries, Hans Ulrich Obrist e Yana Peel.
I lavori saranno presentati all’inizio di giugno e, come di consueto, sarà previsto anche un calendario di attività che animeranno l’estate del padiglione.