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Sembra ieri e, invece, è passato già un anno e mezzo dalla contestatissima nomina di Giorgio De Finis a Direttore del MACRO. La designazione fu fortemente voluta dal vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, e scatenò una accesa discussione, a partire dalla liceità delle modalità, a chiamata diretta e senza bando pubblico, fino alla figura stessa di De Finis, antropologo e figura outsider nel sistema dell’arte, oltre che nella gestione di un sito museale pubblico (qui il nostro nutritissimo forum dedicato all’argomento). Ma ora sembra che la situazione stia cambiando.
Infatti, secondo quanto riportato da La Repubblica, il Comune non avrebbe dato alcun segnale per un possibile rinnovo dell’incarico, in scadenza il 31 dicembre 2019 ma con una clausola per il prolungamento per altri due anni. Eppure, De Finis aveva già inviato un piano strategico per il 2020, non ricevendo però risposta. Il che è, di per sé, molto eloquente. Piuttosto amara la reazione di De Finis che, oltre ad aver condiviso l’articolo de La Repubblica sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato una fotografia che non lascia molto spazio all’immaginazione: La Restaurazione.
Per il momento, dunque, si proseguirà con quanto già in programma ma qualunque ipotesi per l’immediato futuro è incerta. Bergamo preferisce glissare sull’argomento e parlare di archeologia, in particolare del nuovo percorso senza barriere che dalla Colonna di Traiano congiungerà senza interruzione i Fori Imperiali, sotto l’egida del Comune, con il Foro Romano, sotto la giurisdizione del Ministero dei Beni Culturali, una unione di poteri sancita da un ticket unificato. Per l’arte contemporanea del MACRO, invece, si dovrà aspettare ancora, magari l’apertura di un bando pubblico e trasparente per la figura di un vero direttore, con tanto di curriculum.