30 marzo 2004

FlashArtFair, il pesce indigesto di Gligorov

 

di

gligorovNel bene e nel male, non v’è dubbio che l’accoppiata Lipanjepuntin-Gligorov abbia scosso le giornate del club meneghino targato Politi.
Nella personale allestita per le gallerie Lipanjepuntin e Pack, Robert Gligorov ha infatti dapprima pensato bene di aggirare il veto di appendere chiodi alle pareti facendo sorreggere le sue foto a cinque ragazzi extracomunitari prezzolati (ore ed ore impalati come statue, robe da tortura cinese, altro che Beecroft!) e poi ha presentato una di quelle opere che più che la provocazione sembrano cercare con il lumicino la reazione ad ogni costo: box di plexiglas raffigurante la pianta direzionale della fair (presente quelle del tipo “voi siete qui”?) con, al posto dei classici bolli rossi, poveri pescetti costretti a nuotare nel labirinto.
Tempi duri per i pesci rossi: dopo la performance dello sloveno Dean Verzel, con i suoi pesci vivi fotografati nell’atto di surgelare, costata a lui e alla curatrice Maria Campitelli una marea di polemiche da parte degli ambientalisti per la mostra nel novarese Aqua vita e mors (e forse anche una denuncia), Gligorov non si è fatto scrupolo di rincarare la dose. Risultato? Segnalazione alle forze dell’ordine, visitina delle medesime, sequestro e denuncia penale, per l’artista provocatore, che fino ad ora si era baloccato per lo più con verdure varie, e per il gallerista. Insomma, reazione cercata reazione trovata anche se, pesci a parte, l’artista macedone (e milanese d’adozione) si è comunque segnalato per l’impegno profuso nell’interpretare in modo originale lo spirito scanzonato e leggero della fiera. I megapanini sul divano e sul letto (Art for food) lo stanno a dimostrare.
Curiosità: il sequestro avrebbe riguardato solo l’opera mentre i pesci, una volta liberati, sarebbero stati riconsegnati ai legittimi galleristi. Che ne abbiano fatto, in quella stanzetta con bagno annesso, non è dato sapere.

[exibart]

12 Commenti

  1. Ritengo sia indispensabile a nome mio e della galleria Lipanje Puntin, mia compagna in questa vicenda di chiarire alcuni punti fortemente distorti dall’ anonimo redattore di questo testo. Intanto la performance di Robert GLigorov è stata coprodotta dalle due gallerie, e così le conseguenze della stessa sono state condivise, leggi denunce. Poi i ragazzi extracomunitari non erano cinque ma sette e tra di loro c’erano ragazzi italiani, poichè volevamo produrre una performance e non schiavizzare nessuno, solo cinque erano “in mostra” perchè li ruotavamo per permettergli di riposare, anzi, anche i galleristi, l’artista e alcuni visitatori che avevano capito lo spirito della cosa a turno li hanno sollevati dalle loro fatiche per le quali sono stati comunque onestamente retruibuiti. L’acquario dello scandalo era stato commissionato a una ditta specializzata che ci aveva garantito un giusto rapporto volumetrico per il benessere dei pesci, tanto è vero che gli stessi a sequestro dell’acquario avvenuto sono stati riportati tutti vivi al negozio dove erano stati presi, con questo intendiamo sottolineare il fatto che non cercavamo nessuno scandalo ma è stata la pochezza di qualcuno che non ha di meglio da fare a procurarci questa grana della quale facevamo volentieri a meno.

  2. in genere amo il lavoro di gligorov e forse gli extra comunitari erano contenti di guadagnare qualcosa stando in piedi MA mi ha fatto tristezza. Mi ha ricordato la spaccatura fra arte contemporanea e società .Forse era quello che voleva l’artista: dimostrare che per dei soldi le persone economicamente piu deboli possono inscenare una perdita di dignità e che l’unico modo che hanno loro di entrare in contatto con il mondo dell’arte contemporanea è in piedi, scomodi, a disagio e pagati per sostenere un artista europeo.
    e vabbuò! mi piaceva di piu il gigantesco boomerang che aveva isntallato all’arengario per la mostra “tutto il dolore del mondo” un pò d’anni fà riferito al 11 settembre.
    c’est la vie.

  3. pare che a sporgere denuncia presso le “forze dell’ordine” sia stata una giornalista del Manifesto.
    Un altro buon motivo per votare Berlusconi.

  4. Sento di dover esprimere il mio totale appoggio all’anonimo censore d’Exibart.
    In tempi di recessione scrivere puttanate
    rende meglio che presentarsi, parlare e confrontarsi.

    ps. I pesci me li sono fatti tutti e con gli extracomunitari siamo andati ogni sera a cena dalla Sozzani.

  5. Vorrei far notare che l’ingresso al “mi flashart fari” era pubblicizzato gratis…
    (basta andare su: http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=9878)
    invece era “consigliato” l’acquisto del relativo catalogo…
    Francamente preferisco sapere a priori se l’ingresso e’ a pagamento o meno, e quanto costi il biglietto;
    invece “scoprirlo” una volta giunti alla sede espositiva e’ un’azione scorretta, per non usare il termine truffa.

    Inoltre, vorrei far notare che l’articolo di exibart indicava come orario di apertura domenicale le 14…
    ed il comunicato stampa le 11… , se non erro quest’ultimo e’ stato l’orario effettivo, quindi tuti quelli che hanno letto l’orario sull’articolo
    si sono recati di pomeriggio…

    Queste 2 “imprecisazioni” (ingresso non libero, orario di apertura) “danneggiano” la manifestazione stessa che ha invece lo scopo
    di sensibilizzare il maggior numero di persone all’arte contemporanea.

  6. Credo che esporre animali vivi sia comunque una pessima idea e l’arte non deve essere mai causa di sofferenza alle creature viventi, in generale. Le esagerazioni non giovano all’arte ne agli artisti ma servono solo a farsi pubblicità sulla pelle degli altri, uomini o animali.

  7. NEWS: sabato 27 settembre le guardie zoofile del ENPA di Milano si presentano alla Flash Art Fair. L’ingresso è riservato solo a coloro che hanno l’invito, ma le guardie munite di tesserino, in qualità di agenti di polizia giudiziaria, chiedono ai buttafuori dell Hotel di entrare per fare un sopralluogo. Devono verificare la “natura” delle opere esposte da un certo Robert Gligorov (controllare il nome) nella stanza d’albergo affittata dalla galleria Lipanjepuntin (controllare il nome) di Trieste.
    Nella stanza notano un’opera d’arte (?) alla parete. In verità si tratta di un acquario dello spessore di cm.1 in cui centinaia di pesci sono costretti a nuotare e dunque a soccombere. Per fortuna la legge dello stato italiano contempla il maltrattamento di animali come un reato, per cui gli agenti dell’ENPA procedono al sequestro e a denunciare l’autore di un simile misfatto alla Procura della Repubblica di Milano.
    Alla prossima

  8. Adesso basta, la stupidità degli interventi su questo evento ha passato ogni limite, prima il cretino totale che si lamenta per l’imprecisione sull’orario d’apertura invece di lamentarsi del fatto che la stampa ha ignorato per stupide ripicche nei confronti di Politi la fiera, nel bene e nel male 60 gallerie hanno investito tempo e denaro. SE QUALCUNO SA FARE DI MEGLIO LO FACCIA!!! Lo stesso exibart che si picca di essere così progressista poi si è limitato a un piccolo pettegolezzo su una trentina di pescetti…questo non è dare informazione. Poi vorrei che l’imbecille che ha scritto di CENTINAIA di pescetti e di 1cm di spessore mi facesse sapere chi lo ha informato poichè ha scritto una serie di castronate incomparabile. I fatti li ho già espressi precedentemente per cui non sto a ripeterli. E per fortuna che in calce a questo spazio appare la frase “CI riserviamo il diritto di verificare i dati inseriti”. MA qui si vuole parlare di arte o di fritture?

  9. Caro Abbondio, non è bello essere così nervosi di lunedì mattina. La ringrazio per le sue indicazioni editoriali da vicedirettore; ma le rimando al mittente. L’articolo sulla fiera è in preparazione, la FlashArtFair verrà recensita come quasi tutte le fiere da un articolo di Alfredo Sigolo.

  10. Caro Tonelli, sul mio biglietto da visita non è riportata nessuna carica, solo il nome…lascio a lei fare il direttore, mi accontento umilmente di essere uno che prova a FARE qualcosa.

  11. Non c’entra niente con la notizia su gligorov. E’ collegato al post di Beatrice: esiste un buon motivo per votare berlusconi?

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