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16
giugno 2010
fiere_preview Art Basel, precisa come un orologio
fiere e mercato
Anche quest'anno la cittadina di Basilea, crocevia svizzera tra Francia e Germania, apre i battenti all'arte. Per l'edizione numero 41 della kermesse fieristica sono attese più di 60mila presenze. Tra addetti, artisti, galleristi, maestranze, collezionisti, curiosi e appassionati...
di Ginevra Bria
Gli eventi più importanti sono ormai mecche consolidate, luoghi per
pellegrinaggi antichi oppure templi pour le nouveauté, vere piattaforme di visita,
praticamente imperdibili. ArtBasel, Liste, Volta, Scope, Hot Art Fair, Design
Miami/Basel, Vitra, il Kunstmuseum, la Fondazione Beyeler, la Schaulager, la
Kunsthalle, il Museum für Gegenswartkunst (Gegen, per gli amici) e, per chi non
l’avesse mai visto, il museo meccanico di Tinguely sono i punti di riferimento
utili a sondare la solidità e la salute dell’intero scenario dell’arte
internazionale.
Dopo un secondo anno di crisi mondiale, è lecito chiedersi
se questo coacervo di padiglioni, mostre ed eventi sarà ancora in grado di
detenere il record della qualità, confermandosi la rassegna nella quale è
sempre più difficile comprare che vendere. È lecito domandarsi infatti se, a smagare
le ammaccature dei mercati mondiali, quest’anno basterà la presenza di grandi
nomi e relative grandi opere, oppure se per la reputazione di artisti e
galleristi non dipenderà che dal mero fiuto dei veri collezionisti. Rari,
parsimoniosi investitori, segugi dell’arte globale, sfrontatamente concentrati
a Basilea durante i giorni di fiera. Ma i numeri, anche quest’anno, parlano
chiaro.
ArtBasel ospiterà 300 stand per gallerie provenienti da più di 36
paesi del mondo. Verranno allestite opere di oltre 2.500 artisti e saranno
prodotti on site 60 progetti monumentali (Art Unlimited) di artisti in via di
affermazione quali Latifa Echakhch e Kader Attia. Inoltre verranno dislocate 14 sculture di grandi
dimensioni (tra gli artefici anche Rondinone, Neto e il giovanissimo Tadiello) davanti alla Messe (Art
Public),
occasione che quest’anno darà l’avvio anche ad Art Parcours, un’agenda fitta di installazioni
e performance, previste lungo le vie del centro (pioggia permettendo).
Da ricordare anche Art Statements, ambito nel quale 26 giovani
gallerie presentano ciascuna il proprio progetto e, per quanto riguarda la
pianificazione curatoriale, è stato inserito in programma Art Feature, un programma di 20 mostre
allestite fra gli stand. Infine, come da tradizione, seguiranno tavole rotonde
pomeridiane (Art Conversations) e rassegne di cinema e videoarte in varie sedi cittadine
(Art Film).
Non resta dunque
augurarsi che l’ammontare di affari, cifre e scambi non disattenda queste
premesse organizzative.
Molto più caratteristica, invece, Liste, che
quest’anno, tra corridoi stretti, scale a chiocciole, cantine, seminterrati,
terrazze e piani mezzani ospiterà, all’interno dell’ex birrificio di Burgweg,
66 gallerie accomunate dal fatto di non avere ancora cinque anni “d’età” e di
esporre artisti prevalentemente under 40. Da sempre Liste funge da trampolino
di lancio per artisti e galleristi che, dopo aver fatto gavetta, esponendo
negli spazi impervi dello stabilimento, negli anni accrescono la loro offerta e
superano le selezioni per entrare fra i nomi di ArtBasel.
Per quanto riguarda la fiera newyorchese Volta, nota per le attenzioni rivolte
a supporti new media, nel 2010 si presenta con una nuova location industriale:
la Dreispitzhalle, situata a pochi isolati dallo Schaulager. Molte le novità e
le diverse sezioni messe in risalto: prima fra tutte la vetrina di Volta
Solo, con 13 spazi per 13 singoli progetti; Volta Lightbox sezione situata nella lounge che comprende
video, installazioni luminose, sculture e light mural di 11 artisti
internazionali, e Volta Uncovered, con sculture, dipinti e interventi
prodotti all’esterno dell’hangar di Volta. Ottanta le gallerie, focalizzate
sull’arte emergente e d’avanguardia, selezionate fra le 350 richieste. Fra di
queste esporranno cinque italiane: Furini Arte Contemporanea di Roma,
Magrorocca di Milano, Umberto Di Marino di Milano, V.M.21 di Roma e Perugi di
Padova.
Scope e Hot art Fair, quest’anno
estremamente più raggiungibili da Messe (Klybeckstrasse e Klingentalstrasse),
includeranno rispettivamente gli stand di 88 e 36 gallerie europee, proponendo
la prima programmi di tutoring on line per i nuovi collezionisti e la seconda
un focus del tutto particolare dedicato all’America Latina e a Città del
Messico.
Design Miami/Basel, situata al piano terra della Hall
5, praticamente adiacente ad Art Basel (che l’ha acquistata), anche quest’anno
allestirà oggetti e arredi legati fra loro dal limited edition design. Fra gli stand di 32 gallerie
saranno presenti, fra le altre, Nilufar di Milano, Galerie Kreo di Parigi,
Droog di New York e la Carpenters Workshops Gallery di Londra; inoltre sono
previsti, come durante la scorsa edizione, progetti installativi che
sottolineeranno la carica sperimentale e artistica del concept design.
Rimanendo sull’onda del design, da ricordare, per chiunque
calcasse le strade di Basel, di non mancare anche la festa di Vitra, campus
situato nella desertica campagna tedesca, ad una quindicina di chilometri dal
centro. Quest’anno infatti accanto agli edifici di Ghery, di Zaha Hadid, di Tadao Ando, Alvaro Siza e Jean Prouvé, verrà mostrato nuovamente al
pubblico della fiera Haus, l’ultimo spazio espositivo disegnato da Herzog &
De Meuron.
L’intreccio architettonico è un’intrusione in equilibrio
di più corpi sovrapposti, unità a forma di casa che proiettano potentemente
verso l’esterno gli oggetti allestiti alle pareti, grazie a un sistema di
enormi vetrate. Una sorta di faro, dunque, un augurio luminoso che (si spera)
sorveglierà e guiderà, da distante, questa 41esima settimana dell’arte a
Basilea.
pellegrinaggi antichi oppure templi pour le nouveauté, vere piattaforme di visita,
praticamente imperdibili. ArtBasel, Liste, Volta, Scope, Hot Art Fair, Design
Miami/Basel, Vitra, il Kunstmuseum, la Fondazione Beyeler, la Schaulager, la
Kunsthalle, il Museum für Gegenswartkunst (Gegen, per gli amici) e, per chi non
l’avesse mai visto, il museo meccanico di Tinguely sono i punti di riferimento
utili a sondare la solidità e la salute dell’intero scenario dell’arte
internazionale.
Dopo un secondo anno di crisi mondiale, è lecito chiedersi
se questo coacervo di padiglioni, mostre ed eventi sarà ancora in grado di
detenere il record della qualità, confermandosi la rassegna nella quale è
sempre più difficile comprare che vendere. È lecito domandarsi infatti se, a smagare
le ammaccature dei mercati mondiali, quest’anno basterà la presenza di grandi
nomi e relative grandi opere, oppure se per la reputazione di artisti e
galleristi non dipenderà che dal mero fiuto dei veri collezionisti. Rari,
parsimoniosi investitori, segugi dell’arte globale, sfrontatamente concentrati
a Basilea durante i giorni di fiera. Ma i numeri, anche quest’anno, parlano
chiaro.
ArtBasel ospiterà 300 stand per gallerie provenienti da più di 36
paesi del mondo. Verranno allestite opere di oltre 2.500 artisti e saranno
prodotti on site 60 progetti monumentali (Art Unlimited) di artisti in via di
affermazione quali Latifa Echakhch e Kader Attia. Inoltre verranno dislocate 14 sculture di grandi
dimensioni (tra gli artefici anche Rondinone, Neto e il giovanissimo Tadiello) davanti alla Messe (Art
Public),
occasione che quest’anno darà l’avvio anche ad Art Parcours, un’agenda fitta di installazioni
e performance, previste lungo le vie del centro (pioggia permettendo).
Da ricordare anche Art Statements, ambito nel quale 26 giovani
gallerie presentano ciascuna il proprio progetto e, per quanto riguarda la
pianificazione curatoriale, è stato inserito in programma Art Feature, un programma di 20 mostre
allestite fra gli stand. Infine, come da tradizione, seguiranno tavole rotonde
pomeridiane (Art Conversations) e rassegne di cinema e videoarte in varie sedi cittadine
(Art Film).
Non resta dunque
augurarsi che l’ammontare di affari, cifre e scambi non disattenda queste
premesse organizzative.
Molto più caratteristica, invece, Liste, che
quest’anno, tra corridoi stretti, scale a chiocciole, cantine, seminterrati,
terrazze e piani mezzani ospiterà, all’interno dell’ex birrificio di Burgweg,
66 gallerie accomunate dal fatto di non avere ancora cinque anni “d’età” e di
esporre artisti prevalentemente under 40. Da sempre Liste funge da trampolino
di lancio per artisti e galleristi che, dopo aver fatto gavetta, esponendo
negli spazi impervi dello stabilimento, negli anni accrescono la loro offerta e
superano le selezioni per entrare fra i nomi di ArtBasel.
Per quanto riguarda la fiera newyorchese Volta, nota per le attenzioni rivolte
a supporti new media, nel 2010 si presenta con una nuova location industriale:
la Dreispitzhalle, situata a pochi isolati dallo Schaulager. Molte le novità e
le diverse sezioni messe in risalto: prima fra tutte la vetrina di Volta
Solo, con 13 spazi per 13 singoli progetti; Volta Lightbox sezione situata nella lounge che comprende
video, installazioni luminose, sculture e light mural di 11 artisti
internazionali, e Volta Uncovered, con sculture, dipinti e interventi
prodotti all’esterno dell’hangar di Volta. Ottanta le gallerie, focalizzate
sull’arte emergente e d’avanguardia, selezionate fra le 350 richieste. Fra di
queste esporranno cinque italiane: Furini Arte Contemporanea di Roma,
Magrorocca di Milano, Umberto Di Marino di Milano, V.M.21 di Roma e Perugi di
Padova.
Scope e Hot art Fair, quest’anno
estremamente più raggiungibili da Messe (Klybeckstrasse e Klingentalstrasse),
includeranno rispettivamente gli stand di 88 e 36 gallerie europee, proponendo
la prima programmi di tutoring on line per i nuovi collezionisti e la seconda
un focus del tutto particolare dedicato all’America Latina e a Città del
Messico.
Design Miami/Basel, situata al piano terra della Hall
5, praticamente adiacente ad Art Basel (che l’ha acquistata), anche quest’anno
allestirà oggetti e arredi legati fra loro dal limited edition design. Fra gli stand di 32 gallerie
saranno presenti, fra le altre, Nilufar di Milano, Galerie Kreo di Parigi,
Droog di New York e la Carpenters Workshops Gallery di Londra; inoltre sono
previsti, come durante la scorsa edizione, progetti installativi che
sottolineeranno la carica sperimentale e artistica del concept design.
Rimanendo sull’onda del design, da ricordare, per chiunque
calcasse le strade di Basel, di non mancare anche la festa di Vitra, campus
situato nella desertica campagna tedesca, ad una quindicina di chilometri dal
centro. Quest’anno infatti accanto agli edifici di Ghery, di Zaha Hadid, di Tadao Ando, Alvaro Siza e Jean Prouvé, verrà mostrato nuovamente al
pubblico della fiera Haus, l’ultimo spazio espositivo disegnato da Herzog &
De Meuron.
L’intreccio architettonico è un’intrusione in equilibrio
di più corpi sovrapposti, unità a forma di casa che proiettano potentemente
verso l’esterno gli oggetti allestiti alle pareti, grazie a un sistema di
enormi vetrate. Una sorta di faro, dunque, un augurio luminoso che (si spera)
sorveglierà e guiderà, da distante, questa 41esima settimana dell’arte a
Basilea.
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coi direttori della fiera
L’edizione 40
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ginevra bria
dal 15 al 20 giugno 2010
ArtBasel
41
Messe
Basel
Messeplatz
– 4005 Basel
Orario:
dal 16 giugno ore 11-19
Ingresso:
intero CHF 38; ridotto CHF 28
Catalogo
Hatje Cantz, CHF 65
Info: www.artbasel.com
[exibart]
Ma come mai la più importante galleria italiana (Lia Rumma) non partecipa ad Art Basel mentre altre “mezze calzette” ci sono ed anche da più anni ? Mi son sempre chiesto quali sono i criteri di ammissione ? Sulla base di quali criteri giudica la commissione ?