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A distanza di un’ora le due news hanno invaso il web. Prima è arrivata l’ufficialità del rumor che vedeva protagonista Madonna, la cantante ha citato in giudizio la casa d’aste Gotta Have It! Collectibles per la vendita di alcuni oggetti molto personali. Tra questi la famigerata lettera scritta da Tupac Shakur alla regina del pop, della lingerie e una spazzola usate dalla cantante. Sui documenti scritti da Madonna e presentati al Tribunale si legge: “Capisco che il mio DNA potrebbe essere estratto da un pezzo di capelli. È scandaloso e offensivo che il mio DNA possa essere venduto all’asta”, per questo chiede il ritiro di tutti i lotti legati al suo nome.
Dopo pochi minuti è arrivata la news della sentenza del Giudice, che, senza dubbio alcuno, si è espresso a favore della musicista che continua ad asserire che il responsabile della vendita, a sua insaputa è il fidato amico Darlene Lutz che avrebbe avuto accesso a questi articoli in numerose occasioni, indicato come frequentatore delle case di Madonna anche in sua assenza. Madonna continua: “Il fatto che abbia ottenuto lo status di celebrità come risultato del mio successo e della mia carriera non elimina il mio diritto a mantenere la mia riservatezza, anche per quanto riguarda gli oggetti altamente personali”. Un’argomentazione inattaccabile, che potrebbe diventare un precedente, per evitare di vedere all’incanto oggetti molto macabri come i capelli di Bowie o gli occhiali di Lennon. (RP)