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La Ronda di notte, tra le opere più famose di Rembrandt, realizzata nel 1642 e conservata al Rijksmuseum di Amsterdam, sarà oggetto di un ambizioso restauro che inizierà a luglio del 2019 e i cui lavori saranno visibili al pubblico e trasmessi in streaming. Gli esperti lavoreranno in una struttura trasparente appositamente realizzata, come già capita in situazioni simili, diventando una sorta di opera nell’opera. I conservatori del museo olandese, che controllano regolarmente lo stato di conservazione dell’opera, affermano di aver osservato cambiamenti significativi nelle sue condizioni nel corso degli ultimi anni, compreso lo sbiancamento di un cane nella parte inferiore destra della tela. La Ronda fu restaurata per l’ultima volta nel 1976, quando fu attaccata da un visitatore, che riuscì a danneggiarla usando un coltello da pane.
Il dipinto, ritenuto uno dei più grandi di Rembrandt, fu commissionato da membri della guardia civica di Amsterdam, guidati dal capitano degli archibugieri Frans Banninck Cocq, che in realtà di professione era medico, e dal tenente Willem van Ruytenburch. E il maestro fiammingo, invece di realizzare un ritratto statico, preferì rappresentare i membri della milizia in movimento, mentre il capitano Cocq impartisce l’ordine di avanzare. Rembrandt iniziò la stesura dell’opera nel dicembre del 1640, la terminò nella metà del 1642 e ricevette un compenso di milleseicento fiorini.
Oggi la Ronda è uno dei pezzi forte della collezione del Rijksmuseum, dove è conservata fin dal 1808, ed è visitata da circa 2,2 milioni di persone ogni anno. Parlando al New York Times, Taco Dibbits, direttore del museo, ha definito l’impresa il suo più grande progetto di conservazione e ricerca di sempre. Secondo il Times, i primi otto mesi saranno usati per condurre una serie di test avanzati, come la scansione a fluorescenza a raggi x, per consentire ai ricercatori di valutare i singoli strati di pittura e sarà un’opportunità anche per scoprire informazioni sulla tecnica usata da Rembrandt, in parte ancora sconosciuta.
Fonte: Artnet