Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Già qualche settimana fa, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt aveva lanciato un appello alla Germania per la restituzione di un dipinto che affermava fosse stato rubato dalle truppe naziste durante la seconda guerra mondiale. Il dipinto è un capolavoro di Jan van Huysum, un pittore olandese vissuto tra il Seicento e il Settecento, specializzato nella pittura di fiori e frutti. Il quadro è stato esposto per più di un secolo nella sala dei Putti fin quando, nel 1940 fu prelevato da Palazzo Pitti per essere messo al sicuro prima in una villa medicea di Poggio a Caiano, poi nella villa di Bossi Pucci. Da lì, l’opera intitolata “Vaso di fiori” scomparve per mano di alcuni soldati tedeschi e finì proprio in Germania, dove è rimasta tutti questi anni.
Dopo l’appello di Eike Schmidt la vicenda è stata resa protagonista di un’inchiesta parlamentare in Germania.
Proprio in questi giorni, invece, è giunta una serie di notizie inaspettate quanto positive per il nostro paese. Mentre il ministro degli Esteri tedesco si esposto consigliando ripetutamente di restituirlo, Angela Merkel avrebbe confermato che ‹‹è chiaro che il dipinto appartiene alla collezione degli Uffizi››. Il governo però non può procedere in tal senso, la decisione sull’ammissibilità del sequestro richiesto dall’autorità giudiziaria italiana dipenderà, infatti, dall’autorità giudiziaria dei Lander.