19 settembre 2002

fino al 6.I.2003 Arte all’Arte – Cildo Meireles Siena, Orto de’ Pecci

 
Una scala in ferro di trenta metri si erge in una suggestiva campagna urbana subito alle spalle di Piazza del Campo. Il paragone estetico-archittettonico con la Torre del Mangia è naturale…

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Ci vuole tutta la presunzione e il fanciullesco senso di sfida che solo nell’animo di un artista si può concentrare per suggerire la costruzione di una struttura che, a Siena, duetti con la Torre del Mangia. Nell’Orto de Pecci, ampia vallata giusto alle spalle di Piazza del Campo, il brasiliano Cildo Meireles (Rio de Janeiro, 1948) cildo meileresha edificato il suo ardito monumento ponendo il suo sigillo sulla prima partecipazione della città di Siena ad Arte all’Arte e firmando una tra le realizzazioni più convincenti di tutta la kermesse toscana alla sua settima edizione.
Artista concettuale dalla fulminea carriera (nel 1970, giovanissimo, fu già invitato al MoMa), Meireles è avvezzo a riflettere sui temi della produzione, dell’accumulo, della promozione dell’arte. Nell’appena conclusa Documenta 11 ha installato in punti strategici veri banchetti/gelateria dove giovani in divisa vendevano ghiaccioli d’acqua potabile, tra critica del commercio e allarme per il progressivo deterioramento delle riserve idriche.
Ed è ancora dall’acqua (una pozza perfettamente circolare) che prende vita la scala metallica di trenta metri che punta a minare il secolare skyline della città. La scala, elemento simbolico, religioso, ancestrale ed alchemico, si erge a partire da un piccolo bacino artificiale come a simboleggiare il contrastato rapporto di Siena con l’elemento acquatico. E’ nel Purgatorio che Dante sottolineava quanto i senesi fossero gente vana poiché illusi nell’insistere alla ricerca della Diana, leggendaria vena idrica che nel medioevo si credeva potesse scorrere nei meandri della città, all’epoca in difficoltà per mancanza d’acqua. Altro importante riferimento è il luogo in cui la scultura è collocata, una cooperativa sociale che vede impegnati cildo meirelesmalati di mente nelle coltivazioni della terra.
E dunque la scala come strumento per ricercare il prezioso liquido, la scala come percorso di riscatto e di risalita per i disadattati e gli emarginati, la scala come elemento per innalzarsi intellettualmente e spiritualmente, la scala come novello elemento architettonico autoreferenziale ed isolato ma in rapporto assolutamente dialettico con l’architettura pre-esistente.
Temporanea? Speriamo di no. L’auspicio è che l’amministrazione senese voglia aggiungere il formidabile monumento di Meireles alla ancora troppo esigua (Chia, Cragg…) collezione d’arte urbana di Siena.

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Cildo Meireles, fino al 6 gennaio, Orto de Pecci (centro storico – piazza del campo), scendere da Piazza del Mercato verso Porta Giustizia e verso il bar/ristorande della cooperativa sociale, info@artecontinua.org, 0577 907157, a cura di emanuela de cecco e vicente todolì. tempo di visita: 15min, lingue straniere: INGLESE, bar/ristorazione: SI, servizi igienici: SI, accesso disabili: SI

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