05 luglio 2001

Numero 228 – Giugno – Luglio 2001 FlashArt

 
In copertina: dopo Cattelan è la volta di Vanessa Beecroft. Una foto di una performance della nota artista genovese, protagonista anche all’interno di questo numero estivo di FlashArt...

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Ricco di news ed approfondimenti – come al solito, del resto – questo numero estivo di FlashArt che in copertina rende onore a Vanessa Beecroft, protagonista nella natia Genova ed a Pescara con le sue ultime performance.
Nella nutritissima sezione news grande risalto all’apertura, benché parziale, del Museum Quartier di Vienna (MQW), inaugurato alla fine di giugno si aspetta un milione di visitatori l’anno. Grande spazio anche alla Biennale, ripresa poi nelle pagine successive con una mini rubrica sugli eventi collaterali e, soprattutto, con una lunga intervista al curatore Haraald Szeeman.
Finite le news, le pagine centrali sono il regno del Direttore Giancarlo Politi: in grande forma con le sue risposte alle lettere dei lettori e sapientemente provocatorio con la saga delle missive a Maurizio Cattelan su dissertazioni politiche. L’argomento è il nuovo governo Berlusconi e Politi sprona il neo-premier a rendersi conto del suo status di provvidenziale uomo di sinistra…
Due fondamentali approfondimenti sono dedicati a giovani artisti italiani: l’arte di Vanessa Beecroft è analizzata da David Hichey, a degno complemento la lunga intervista che Massimiliano Gioni ha fatto all’artista genovese. Da leggersi assolutamente insieme a quella uscita su Exibart, di cui in calce vi proponiamo il link. Le scene fantastiche e i ‘mondi esausti’ del milanese Loris Cecchini – ecco il secondo approfondimento – sono interpretati e raccontati con lucidità da Gianfranco Maraniello.
‘New York Cut Up’ è l’ormai tradizionale rubrica di informazione sul ‘movimento’ dell’arte contemporanea nella Grande Mela, la cura ovviamente Massimiliano Gioni, US editor di FlashArt.
Un’altra intervista ad una giovane artista/performer (presente anche con dei lavori alla Biennale): si tratta della trentunenne austriaca Elke Krystufek, intervistata da Gianni Romano.
A pagina 120 Jens Hoffmann intervista Harald Szeemann e ci pare, tra le tantissime uscite in quest’ultimo mese, la migliore intervista al curatore della Biennale.
L’intervista di Apollinaire Scherr all’artista americano Barry McGee – anch’esso presente alla Biennale – è una strada per approfondire l’argomento del grafitismo e del ‘popolo’ che ne fa uno stile di vita.
L’arte di John Pilson indaga i paradossi, le contraddizioni e anche le assurdità che si creano all’interno di un ambiente, quello dell’azienda e dell’ufficio impiegatizio, ordinato e asettico solo all’apparenza. Un interessante articolo di Anthony Huberman approfondisce il lavoro dell’artista newyorkese.
Ricca di recensioni e segnalazioni di mostre la parte finale della rivista.

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Intervista a Vanessa Beercroft

Massimiliano Tonelli


Flash Art – Bimestrale – Costo: L. 12.000
Via Carlo Farini, 68 – 20159 Milano
E-mail: politi@interbusiness.it

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[exibart]

3 Commenti

  1. Meno pubblicità e più lettere al direttore…questo sarebbe il mio Flash Art ideale….Bel numero ad ogni modo, non c’è che dire.

  2. non sono daccordo. La pubblicità nelle riviste d’arte oltre ad essere essa stessa forma, seppur minore beninteso, di arte è funzionale allo strumento informativo che è la rivista stessa.

  3. Ma si Gagliardo!!! L’arte è un po’ dappertutto, anche le fettuccine che fa la mia mamma sono una rara forma d’arte. Ma finiamola di dire queste cose! Di arte e di cultura si parla troppo sovente e a sproposito. la cultura del reggicalze, la cultura del vino ecc. La pubblicità delle mostre è solo un’interessante (e raffinata) forma di veicolazione delle informazioni. Ben venga! Fa capire anche lo stile della galleria ecc. , però non può occupare l’80% della rivista. Tutto qui. Il 20-30% sarebbe più che sufficiente.
    Contemperiamo gli interessi dell’impresa con quelli della cultura (non delle fettuccine, anche se mia mamma le fa tanto bene e mi piacciono tanto…). Giancarlo, proprio non è possibile?
    Alza il prezzo della rivista a 20’000 e fai scrivere di più. Io da parte mia continuerei a comperarla lo stesso.

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