22 dicembre 2017

Forum Macro/1. Fabio Cavallucci: «Grave nomina diretta, ma aspettiamo prima di giudicare»

 

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Che ne pensate del MACRO Asilo? Vi convince la scelta della giunta capitolina e la figura curatoriale di Giorgio De Finis che porterà il MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove – in via Nizza, oppure siete contrari alla politica dell’abbattimento della critica a favore del “siamo artisti perché lo diciamo noi e ora ci prendiamo il nostro spazio”? La strada che imboccherà il MACRO potrebbe essere funzionale (e presa come modello) anche per altre realtà ancora più penalizzate dalla carenza di fondi (ricordiamo che per questo “asilo” ci sono 800mila euro a disposizione) oppure questa destinazione d’uso è destinata a restare un unicum nel panorama romano, conseguenza dei problemi della sua politica amministrativa? Abbiamo deciso di chiedere una opinione sulla situazione a una serie di addetti ai lavori, curatori, critici, direttori di musei, artisti…aprendo un forum di dibattito su un tema che non può essere facilmente liquidato.
Senza dubbio è gravissimo che la nomina venga fatta in modo diretto, senza un concorso, e proprio da un’amministrazione M5S che della trasparenza fa il suo baluardo. Se il progetto che voleva ottenere era di questo tipo, bastava fare il bando con queste specifiche e magari De Finis avrebbe potuto vincere comunque, ma in modo trasparente. 
Invece sul piano dei contenuti, che certo restano molto vaghi, non drammatizzerei per il momento. Ora servono degli esperimenti forti, innovativi. Siamo tutti concordi che c’è una certa aria di stanchezza nel sistema dell’arte. Quindi, prima di giudicare vediamo i risultati. (Fabio Cavallucci, direttore Centro Pecci, Prato)

3 Commenti

  1. Non ci si può scandalizzare della nomina diretta, molti concorsi sono ampiamente pilotati e servono solo a dare un’immagine democratica. Preferisco che politici e consigli d’amministrazione si assumano pubblicamente la responsabilità delle scelte. Poi quello che succederà non lo sa nessuno, nemmeno lo stesso De Finis. Ma anche prima al MACRO non si sapeva cosa poteva accadere. Almeno adesso c’è un budget e staremo a vedere come lo spenderanno. Certo è che si tratta di una ferita al “sistema dell’arte”che infatti si indigna e inveisce. Ma qualcosa dovrà pur cambiare, prima o poi.

  2. “AMICI, DIAMO IL TEMPO AL TEMPO”

    Di fronte ad una situazione monotona e statica della politica e della cultura, qualcosa deve pur cambiare in questo paese vecchio e fossilizzato da anni. Saranno in grado loro di cambiare qualcosa? Staremo a vedere cosa sapranno fare di nuovo gli “indipendenti “, diamoci comunque il tempo per lavorare, poi, semmai, giudicheremo un po’ meglio se la scelta della giunta capitolina è stata una cosa seria o addirittura fallimentare. Questo deve valere per le scelte culturali come pure per quelle politiche che a breve verranno prese in questo povero paese. Sandro Bongiani

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