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Si chiude con un omaggio ad Alberto Burri, il programma di “Capodimonte dopo Vermeer”, la rassegna dalla triplice anima che ha portato, da novembre a dicembre, nelle sale del museo napoletano, otto film d’autore, tre concerti e quattro performance. Dal biopic su Caravaggio, firmato da Derek Jarman, al Segreto dell’ombra, performance di Valeria Apicella in relazione all’Atalanta e Ippomene di Guido Reni, diversi linguaggi per approfondire e ampliare l’immenso patrimonio della Reggia. E per concludere, un omaggio al contemporaneo, con Lampi di Materia, l’azione mimico musicale per clarinetto, percussioni e danzatrice, ideata da Rosalba Quindici, che si terrà venerdì, 29 dicembre, dalle 17.
Quindici, già impegnata in una rielaborazione performativa di Parade, la grande tela-sipario di Picasso esposta fino al 10 luglio 2017 nel Salone delle Feste, questa volta propone una rilettura del Grande Cretto Nero di Burri che, esposto per la prima volta a Capodimonte nel 1978, in uno storico confronto con i neri di Caravaggio, diede il là all’intera sezione di arte contemporanea del museo. Forme mimiche e architetture sonore emergeranno progressivamente ed entreranno in dialogo con la materia dell’opera di Burri, per condurre il pubblico in una dimensione sinestetica, attraverso suoni e giochi di luce. I protagonisti di questa azione mimico-musicale sono Guido Arbonelli, al clarinetto, Lucio Miele, alle percussioni, e la danzatrice Rossella Petruzziello.