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La pittura, a ricordarsi
La serie di mostre che si inaugura con questa collettiva di sette pittori legati a Minoli da una consuetudine che andava già oltre il riferimento scolastico braidense vuole essere la prima tappa di un programma sistematico attraverso cui Casaperlarte intende illustrare e fiancheggiare l’arte “giovane” nella sua articolazione concreta, giorno dopo giorno; anche semplicemente come documento partecipe di ricerca
Comunicato stampa
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«Nelle linee programmatiche di Casaperlarte già a partire dall’elaborazione preliminare, e poi via via nel corso della definizione operativa, il tema di un collegamento attivo con le nuove generazioni d’artisti si poneva quale impegno prioritario, ma senza condizionamenti accademici.
Paolo Minoli percepiva la traslazione dagli “studi” alla definizione e istituzione di una professionalità individua come momento fondante di una personalità artistica, e dunque per sua natura necessitante di relazioni e di comunicazioni dialettiche.
La fondazione da lui creata non può certo pretendere di interferire operativamente nella sperimentazione degli artisti che per gradi più o meno dilatati si cercano la propria via; ma certo può offrire un luogo di presentazione e di confronto meno occasionale o provvisorio.
La serie di mostre che si inaugura con questa collettiva di sette pittori legati a Minoli da una consuetudine che andava già oltre il riferimento scolastico braidense vuole essere la prima tappa di un programma sistematico attraverso cui Casaperlarte intende illustrare e fiancheggiare l’arte “giovane” nella sua articolazione concreta, giorno dopo giorno; anche semplicemente come documento partecipe di ricerca.»
Così Khalid Islam e Carlo Pirovano, rispettivamente presidente e coordinatore generale di “CASAPERLARTE fondazione paolo minoli” introducono a questa mostra, che dopo la rassegna di inaugurazione della sede della Fondazione nello scorso mese di dicembre, apre in modo programmato l’attività espositiva.
Vi vengono presentate – scrive in catalogo Claudio Cerritelli nella introduzione al catalogo – «Sette stanze dedicate al colore, sette giovani autori della pittura in atto, altrettante visioni parallele, climi d’immagine che emanano temperature diverse e diffondono, di grado in grado, la relazione dello sguardo con lo spazio misterioso dei sensi creativi. (…) Il pensiero dominante del colore-luce è la comune forza che questi pittori esercitano nel contesto attuale delle arti, il vero margine di libertà in cui agiscono con la coscienza che nessun miraggio tecnologico può allontanare la pittura da se stessa, dalla storia e dal futuro del suo eterno presente.
(…) In altri termini, la superficie della pittura richiama la memoria del suo sistema, l’identità delle oscillazioni linguistiche nel complesso campo dell’astrattismo: dalla costruzione geometrica alle esplosioni del gesto, dalla superficie monocroma ai dinamismi della materia, dalle pure luminosità
del colore ai grovigli del segno. (…) Al di là delle somiglianze o delle differenze le pratiche pittoriche
di questi giovani autori mostrano di aver filtrato le problematiche di fondo della pittura contemporanea, e soprattutto, la convinzione che l’odierna visione del dipingere richiede scarti sottili, minimi processi di trasformazione che si addentrano in quella inesauribile zona di memoria che è il colore. La pittura, a ricordarsi.»
Sette sono gli artisti selezionati per questa esposizione, lombardi in massima parte e tutti attivi sul territorio della regione Lombardia: Alessandro Fieschi (Milano 1968), Misia De Angelis (Varese 1964), Marco Grimaldi (Udine 1967), Ayako Nakamiya (Tokyo 1960), Pietro Pasquali (Paratico-BG 1967), Rossella Rapetti (Milano 1965) e Elena Strada (Milano 1967)
La mostra è accompagnata dal primo numero dei QUADERNI CASAPERLARTE, che parte da una poesia di Paolo Minoli, intitolata “A ricordarsi” e poi, attraverso i testi di Claudio Cerritelli e Alberto Veca, introduce al catalogo delle opere esposte.
Paolo Minoli percepiva la traslazione dagli “studi” alla definizione e istituzione di una professionalità individua come momento fondante di una personalità artistica, e dunque per sua natura necessitante di relazioni e di comunicazioni dialettiche.
La fondazione da lui creata non può certo pretendere di interferire operativamente nella sperimentazione degli artisti che per gradi più o meno dilatati si cercano la propria via; ma certo può offrire un luogo di presentazione e di confronto meno occasionale o provvisorio.
La serie di mostre che si inaugura con questa collettiva di sette pittori legati a Minoli da una consuetudine che andava già oltre il riferimento scolastico braidense vuole essere la prima tappa di un programma sistematico attraverso cui Casaperlarte intende illustrare e fiancheggiare l’arte “giovane” nella sua articolazione concreta, giorno dopo giorno; anche semplicemente come documento partecipe di ricerca.»
Così Khalid Islam e Carlo Pirovano, rispettivamente presidente e coordinatore generale di “CASAPERLARTE fondazione paolo minoli” introducono a questa mostra, che dopo la rassegna di inaugurazione della sede della Fondazione nello scorso mese di dicembre, apre in modo programmato l’attività espositiva.
Vi vengono presentate – scrive in catalogo Claudio Cerritelli nella introduzione al catalogo – «Sette stanze dedicate al colore, sette giovani autori della pittura in atto, altrettante visioni parallele, climi d’immagine che emanano temperature diverse e diffondono, di grado in grado, la relazione dello sguardo con lo spazio misterioso dei sensi creativi. (…) Il pensiero dominante del colore-luce è la comune forza che questi pittori esercitano nel contesto attuale delle arti, il vero margine di libertà in cui agiscono con la coscienza che nessun miraggio tecnologico può allontanare la pittura da se stessa, dalla storia e dal futuro del suo eterno presente.
(…) In altri termini, la superficie della pittura richiama la memoria del suo sistema, l’identità delle oscillazioni linguistiche nel complesso campo dell’astrattismo: dalla costruzione geometrica alle esplosioni del gesto, dalla superficie monocroma ai dinamismi della materia, dalle pure luminosità
del colore ai grovigli del segno. (…) Al di là delle somiglianze o delle differenze le pratiche pittoriche
di questi giovani autori mostrano di aver filtrato le problematiche di fondo della pittura contemporanea, e soprattutto, la convinzione che l’odierna visione del dipingere richiede scarti sottili, minimi processi di trasformazione che si addentrano in quella inesauribile zona di memoria che è il colore. La pittura, a ricordarsi.»
Sette sono gli artisti selezionati per questa esposizione, lombardi in massima parte e tutti attivi sul territorio della regione Lombardia: Alessandro Fieschi (Milano 1968), Misia De Angelis (Varese 1964), Marco Grimaldi (Udine 1967), Ayako Nakamiya (Tokyo 1960), Pietro Pasquali (Paratico-BG 1967), Rossella Rapetti (Milano 1965) e Elena Strada (Milano 1967)
La mostra è accompagnata dal primo numero dei QUADERNI CASAPERLARTE, che parte da una poesia di Paolo Minoli, intitolata “A ricordarsi” e poi, attraverso i testi di Claudio Cerritelli e Alberto Veca, introduce al catalogo delle opere esposte.
20
maggio 2006
La pittura, a ricordarsi
Dal 20 maggio al 23 luglio 2006
arte contemporanea
Location
CASAPERLARTE
Cantù, Via Grassi, 5, (Como)
Cantù, Via Grassi, 5, (Como)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 15.30 –19 e su appuntamento
Vernissage
20 Maggio 2006, ore 17.30
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore