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Lìber àperit lìbrum
una rassegna dedicata al tema del libro
Comunicato stampa
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Il TA MATETE, lo spazio bolognese della casa editrice FMR-ART’E’, inaugura il 21 settembre la nuova stagione espositiva con una rassegna dedicata al tema del libro, intitolata: Lìber àperit lìbrum, scritti che conducono ad altri scritti, in un affascinante percorso ospitato all’interno delle sale del TA MATETE.
La rassegna è composta dalla mostra “Il libro, il corpo, il segno” (dal 21 settembre al 24 ottobre), un’installazione di fotografie inedite di Pino Musi dedicate all’idea del libro come corpo organico e architettura, in cui la dimensione astratta del segno affiora da una complessa fisiologia, scrutata nelle pieghe più riposte e letta come luogo concreto dell’esperienza e dello sguardo.
Oltre alla mostra, il TA MATETE propone 4 incontri dedicati al tema del libro e della scrittura, con la partecipazione di Gianni Scalìa e ad una selezione di “editoria consigliata” dedicata a quei libri che parlano di altri libri...
La rassegna si inserisce nell’ambito della manifestazione “Storia e ambiente” che si terrà a Bologna dal 21 al 24 settembre, promossa dal Consorzio Università – Città di Bologna.
Biografie
Pino Musi è nato a Salerno il 18 marzo 1958. Nel corso degli anni ha affrontato diverse tematiche: dall’antropologia all’architettura, dal design alla produzione industriale, che hanno arricchito notevolmente la sua vicenda artistica.
Fino al 1985 è stato molto legato al teatro sperimentale, che gli ha consentito di sviluppare un uso “drammatico” e vibrante della luce, in contrapposizione con ombre profonde e dilatate. L’anno 1997 è stato quello della sua consacrazione definitiva a livello internazionale: in occasione del restauro della Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp, progettata da Le Corbusier, uno dei capolavori dell’architettura moderna, è stato invitato da una commissione internazionale ad interpretare per mezzo della fotografia questo magico luogo di culto; inoltre ha ricevuto un premio allo “Europaischer Architekturfotografie Preis”; infine una giuria composta da membri della Stiftung Buchkunst e della Deutsche Bibliotek ha premiato il volume Mario Botta seen by Pino Musi edito da Daco Verlag, Stoccarda, come uno dei migliori cinquanta presenti alla Buchmesse di Francoforte.
Nel 1998 pubblica ancora con Daco Oxymoron, una ricerca fotografica in bianco/nero in cui Musi prende spunto dai forti contrasti ottenuti con la sola illuminazione del fuoco per indagare metaforicamente sugli opposti stati d’animo dell’indole umana. Il libro, in tiratura limitata, si è avvalso di una rara qualità di riproduzione litografica e per questo è stato premiato fra i 10 migliori libri d’arte alla Buchmesse di Francoforte del 1998.
Nel 2003 Musi riceve il “Premio Oscar Goldoni” della Galleria Civica di Modena per il migliore volume fotografico edito in Italia fra il 2002 e il 2003 con Libro, edito dal Comune di Rovereto, un viaggio fantastico nei meandri del testo scritto. Nel 2005 pubblica Mario Botta. 10 architetture del sacro, edito da Compositori, Bologna.
Gianni Scalìa vive a Bologna e ha insegnato Letteratura italiana nell’Università di Siena. Dagli anni Cinquanta è stato promotore e redattore di riviste letterarie, culturali e politiche come "Officina", "Ragionamenti", "Passato e presente", "Che fare". Dal 1980 dirige la rivista di traduzione di letterature europee ed extraeuropee "In forma di parole". Si è occupato di letteratura italiana del Sette-Ottocento e di letteratura contemporanea. Tra l’altro ha pubblicato Signor Capitale, Signora letteratura (Dedalo, 1980); "Lacerba", "La Voce" (Einaudi, 1976); A conti fatti (Il Poligrafo, 1992); La mania della verità. Dialogo con P.P. Pasolini (Cappelli, 1978).
La rassegna è composta dalla mostra “Il libro, il corpo, il segno” (dal 21 settembre al 24 ottobre), un’installazione di fotografie inedite di Pino Musi dedicate all’idea del libro come corpo organico e architettura, in cui la dimensione astratta del segno affiora da una complessa fisiologia, scrutata nelle pieghe più riposte e letta come luogo concreto dell’esperienza e dello sguardo.
Oltre alla mostra, il TA MATETE propone 4 incontri dedicati al tema del libro e della scrittura, con la partecipazione di Gianni Scalìa e ad una selezione di “editoria consigliata” dedicata a quei libri che parlano di altri libri...
La rassegna si inserisce nell’ambito della manifestazione “Storia e ambiente” che si terrà a Bologna dal 21 al 24 settembre, promossa dal Consorzio Università – Città di Bologna.
Biografie
Pino Musi è nato a Salerno il 18 marzo 1958. Nel corso degli anni ha affrontato diverse tematiche: dall’antropologia all’architettura, dal design alla produzione industriale, che hanno arricchito notevolmente la sua vicenda artistica.
Fino al 1985 è stato molto legato al teatro sperimentale, che gli ha consentito di sviluppare un uso “drammatico” e vibrante della luce, in contrapposizione con ombre profonde e dilatate. L’anno 1997 è stato quello della sua consacrazione definitiva a livello internazionale: in occasione del restauro della Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp, progettata da Le Corbusier, uno dei capolavori dell’architettura moderna, è stato invitato da una commissione internazionale ad interpretare per mezzo della fotografia questo magico luogo di culto; inoltre ha ricevuto un premio allo “Europaischer Architekturfotografie Preis”; infine una giuria composta da membri della Stiftung Buchkunst e della Deutsche Bibliotek ha premiato il volume Mario Botta seen by Pino Musi edito da Daco Verlag, Stoccarda, come uno dei migliori cinquanta presenti alla Buchmesse di Francoforte.
Nel 1998 pubblica ancora con Daco Oxymoron, una ricerca fotografica in bianco/nero in cui Musi prende spunto dai forti contrasti ottenuti con la sola illuminazione del fuoco per indagare metaforicamente sugli opposti stati d’animo dell’indole umana. Il libro, in tiratura limitata, si è avvalso di una rara qualità di riproduzione litografica e per questo è stato premiato fra i 10 migliori libri d’arte alla Buchmesse di Francoforte del 1998.
Nel 2003 Musi riceve il “Premio Oscar Goldoni” della Galleria Civica di Modena per il migliore volume fotografico edito in Italia fra il 2002 e il 2003 con Libro, edito dal Comune di Rovereto, un viaggio fantastico nei meandri del testo scritto. Nel 2005 pubblica Mario Botta. 10 architetture del sacro, edito da Compositori, Bologna.
Gianni Scalìa vive a Bologna e ha insegnato Letteratura italiana nell’Università di Siena. Dagli anni Cinquanta è stato promotore e redattore di riviste letterarie, culturali e politiche come "Officina", "Ragionamenti", "Passato e presente", "Che fare". Dal 1980 dirige la rivista di traduzione di letterature europee ed extraeuropee "In forma di parole". Si è occupato di letteratura italiana del Sette-Ottocento e di letteratura contemporanea. Tra l’altro ha pubblicato Signor Capitale, Signora letteratura (Dedalo, 1980); "Lacerba", "La Voce" (Einaudi, 1976); A conti fatti (Il Poligrafo, 1992); La mania della verità. Dialogo con P.P. Pasolini (Cappelli, 1978).