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Rilegare l’immaginario
Libri rari da una collezione
Comunicato stampa
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Presentazione di Marco Vallora
Con raro privilegio si è riusciti a penetrarare due segretissime collezioni, che contengono pregevoli opere a stampa, ed annoverano libri d'ore miniati e cinquecentine, in preziose rilegature ad personam, che sono transitate per le mani e le armi di Cristina di Svezia o di Papa Clemente Rospigliosi, di Maria Antonietta o Maria de' Medici, Regine di Francia. E che variano da una prima edizione illustrata del Pinocchio, appartenuta al giovanissimo fisico Oppenheimer e colorata a mano, al Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius, con stemma di Cosimo II dé Medici, stampato nella prestigiosa imprimerie anversese Plantin Moretus, ov'era di casa Rembrandt. Forse una copia che potrebbe esser stata sfogliata dallo stesso Galileo Galilei. E molteplici altre "golosità".
Tra questi volumi preziosi si è scelto di privilegiare una quarantina di legature di quell'epoca-chiave, che va dal tardo Ottocento simbolista, di Baudelaire e Huysmans, alla Belle Epoque di Toulouse Lautrec e Chéret, dal Liberty internazionale alle Avanguardie Storiche all'Art Déco. Ultimo periodo, in cui ha trionfato quest'arte tutt'altro che minore, e che annovera maestri reputatissimi, fantasiosi e ricercati, come Rosa Adler, Paul Bonet, André Jeanne, Charles Meunier, P. P. L. Martin, Legrain ecc. Opere divenute ormai prede quasi estinte di intenditori e di raffinati "animali", che cacciano abitualmente tra le fronde delle aste, queste gabbie tutt'altro che intimidenti o claustrofobiche, liberano invece l'immaginario e moltiplicano il piacere 'proibito' di scoprire quanto vive sopito entro questi scrigni ricamati, imbottiti o ricoperti di pelli di pitone, di legni, bronzi, pietre dure. Ma soprattutto dell'ancor più prezioso cuoio marocchino, qui traforato, montato a collage, ridisegnato secondo giochi alla Escher od omaggi arlequine alla poetica cubista di Léger e Delaunay. Operazioni alchemiche e certosine, che fanno di queste semplici custodie da stipare in un goloso secretaire, frangibili casseforti dell'intelligenza e della scrittura. Delle vere e proprie lambiccate e creative ed autentiche opere d'arte in sé.
Peccato soltanto non si possa mostrare tutto in una vetrina, concedere il piacere di sfogliare, di schiudere questi tesori stratificati. Perché questi prodigi della pazienza artigianale hanno anche 'camicie', astucci, risguardi nascosti ma non meno sontuosi, 'doublures', contro-copertine e dorsi operati, che ogni volta reinventano l'arte del rilegare e doppiano e rispecchiano i temi letterari, occultati entro questi abiti, sgargianti e raffinatissimi.
Tenendo conto anche della predilezione dei collezionisti, che fanno convivere queste minime ma non minori testimonianze del mondo delle avanguardie, tra importanti quadri e mobili d'epoca e tappeti squisiti, i libri devono raccontare una loro storia: e quasi ogni rilegatura occulta qui il suo segreto, che riverbera e sigilla le preziosità interne all'opera. Per dire: un acquarello autografo di Valery, come una ricevuta di Diaghilev (che si fa rilegare un libretto di sala, 'postina' la grande ballerina Karsavina). Oppure una poesia autografa di Eluard, ripiegata a fazzoletto, un disegno di Picasso, o una lettera, magnificamente 'snobistica' e listata a lutto, di Proust alla Principessa Bibesco, che domanda di essere drammaticamente invitato a una festa.
Del resto accarezzare una rilegatura è risentire sulla pelle tutta la vita e le peripezie, che un avventuroso semplice libro ha potuto esperire... Ed è doveroso lasciarlo andare per il mondo con il suo mantello più acconcio e più elegante.
Comitato Promotore
Associazione Artelibro
Associazione Italiana Editori
Comune di Bologna
Provincia di Bologna
Regione Emilia-Romagna
Alma Mater Studiorum
Università di Bologna
Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bologna
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Con raro privilegio si è riusciti a penetrarare due segretissime collezioni, che contengono pregevoli opere a stampa, ed annoverano libri d'ore miniati e cinquecentine, in preziose rilegature ad personam, che sono transitate per le mani e le armi di Cristina di Svezia o di Papa Clemente Rospigliosi, di Maria Antonietta o Maria de' Medici, Regine di Francia. E che variano da una prima edizione illustrata del Pinocchio, appartenuta al giovanissimo fisico Oppenheimer e colorata a mano, al Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius, con stemma di Cosimo II dé Medici, stampato nella prestigiosa imprimerie anversese Plantin Moretus, ov'era di casa Rembrandt. Forse una copia che potrebbe esser stata sfogliata dallo stesso Galileo Galilei. E molteplici altre "golosità".
Tra questi volumi preziosi si è scelto di privilegiare una quarantina di legature di quell'epoca-chiave, che va dal tardo Ottocento simbolista, di Baudelaire e Huysmans, alla Belle Epoque di Toulouse Lautrec e Chéret, dal Liberty internazionale alle Avanguardie Storiche all'Art Déco. Ultimo periodo, in cui ha trionfato quest'arte tutt'altro che minore, e che annovera maestri reputatissimi, fantasiosi e ricercati, come Rosa Adler, Paul Bonet, André Jeanne, Charles Meunier, P. P. L. Martin, Legrain ecc. Opere divenute ormai prede quasi estinte di intenditori e di raffinati "animali", che cacciano abitualmente tra le fronde delle aste, queste gabbie tutt'altro che intimidenti o claustrofobiche, liberano invece l'immaginario e moltiplicano il piacere 'proibito' di scoprire quanto vive sopito entro questi scrigni ricamati, imbottiti o ricoperti di pelli di pitone, di legni, bronzi, pietre dure. Ma soprattutto dell'ancor più prezioso cuoio marocchino, qui traforato, montato a collage, ridisegnato secondo giochi alla Escher od omaggi arlequine alla poetica cubista di Léger e Delaunay. Operazioni alchemiche e certosine, che fanno di queste semplici custodie da stipare in un goloso secretaire, frangibili casseforti dell'intelligenza e della scrittura. Delle vere e proprie lambiccate e creative ed autentiche opere d'arte in sé.
Peccato soltanto non si possa mostrare tutto in una vetrina, concedere il piacere di sfogliare, di schiudere questi tesori stratificati. Perché questi prodigi della pazienza artigianale hanno anche 'camicie', astucci, risguardi nascosti ma non meno sontuosi, 'doublures', contro-copertine e dorsi operati, che ogni volta reinventano l'arte del rilegare e doppiano e rispecchiano i temi letterari, occultati entro questi abiti, sgargianti e raffinatissimi.
Tenendo conto anche della predilezione dei collezionisti, che fanno convivere queste minime ma non minori testimonianze del mondo delle avanguardie, tra importanti quadri e mobili d'epoca e tappeti squisiti, i libri devono raccontare una loro storia: e quasi ogni rilegatura occulta qui il suo segreto, che riverbera e sigilla le preziosità interne all'opera. Per dire: un acquarello autografo di Valery, come una ricevuta di Diaghilev (che si fa rilegare un libretto di sala, 'postina' la grande ballerina Karsavina). Oppure una poesia autografa di Eluard, ripiegata a fazzoletto, un disegno di Picasso, o una lettera, magnificamente 'snobistica' e listata a lutto, di Proust alla Principessa Bibesco, che domanda di essere drammaticamente invitato a una festa.
Del resto accarezzare una rilegatura è risentire sulla pelle tutta la vita e le peripezie, che un avventuroso semplice libro ha potuto esperire... Ed è doveroso lasciarlo andare per il mondo con il suo mantello più acconcio e più elegante.
Comitato Promotore
Associazione Artelibro
Associazione Italiana Editori
Comune di Bologna
Provincia di Bologna
Regione Emilia-Romagna
Alma Mater Studiorum
Università di Bologna
Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bologna
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
06
settembre 2006
Rilegare l’immaginario
Dal 06 al 17 settembre 2006
Location
BIBLIOTECA COMUNALE DELL’ARCHIGINNASIO
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Orario di apertura
10-19
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Curatore