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Seydou Keita
ritratti fotografici pieni di umanità e bellezza oltre che spaccati storici e sociologici del Mali degli anni 50-60, patria dell’artista
Comunicato stampa
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La mostra è costituita da un gruppo di fotografie in bianco e nero eseguite durante gli anni Cinquanta e Sessanta e mai esposte in Italia prima d’ora. Le opere sono state selezionate attentamente in accordo con la Fondazione Seydou Keïta, istituita per la conservazione, la promozione e lo studio dell’opera di Keïta e avente sede nel Mali, a Bamako, città natale dell’artista.
Sebbene le pose dei soggetti siano formali, i ritratti realizzati nello studio di Seydou Keïta non sono artefatti o pretenziosi. Keïta si avvaleva spesso di tessuti stampati e di altri materiali di facile reperibilità come sfondi per le sue fotografie. Usava inoltre una vasta gamma di costumi, accessori e di arredi scenici per i suoi modelli: uomini, donne e bambini. Molte persone ritratte giungevano con l’abito della domenica, qualcuno indossava il costume tribale tradizionale, altri adottavano l’abbigliamento degli uomini d’affari occidentali, la maggior parte coniugava elementi indigeni con dettagli occidentali. I ritratti di Keïta non catturano solamente l’aspetto delle persone in posa, ma anche il modo in cui esse stesse si vedevano e in cui volevano essere viste dagli altri. Oltre a costituire uno spaccato storico e sociologico della vita di allora nel Mali, le fotografie colgono con immediatezza ed intimità la bellezza e l’umanità dell’individuo.
Le opere di Keïta, ormai riconosciuto a livello internazionale come uno dei maestri del ritratto fotografico del ventesimo secolo, sono state esposte nei musei di tutto il mondo. Si ricordano tra le mostre personali più importanti: National Museum of African Art, Smithsonian Institution, Washington; Centre National de la Photographie, Paris e Fondation Cartier pour l’art contemporain, Paris. Tra le collettive più recenti: Trade Routes: History and Geography: 2nd Johannesburg Biennale, Johannesburg; In/Sight: African Photographers, 1940 to the Present, Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Big City Artists from Africa, Serpentine Gallery, London. In programma per il 2007: the Museum of Contemporary Art, Cleveland e The Detroit Institute of Art, Detroit.
Numerose istituzioni museali hanno acquisito all’interno delle proprie collezioni permanenti lavori fotografici di Seydou Keïta, tra questi: Credit Suisse Trust Collection; Los Angeles Country Art Museum, Los Angeles; Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Modern Art, New York; Fondation Cartier pour l’art contemporain, Paris.
In coincidenza con la mostra alla Galleria Marabini uscirà una nuova monografia sull’artista intitolata Seydou Keïta pubblicata dalla casa editrice Scalo.
Sebbene le pose dei soggetti siano formali, i ritratti realizzati nello studio di Seydou Keïta non sono artefatti o pretenziosi. Keïta si avvaleva spesso di tessuti stampati e di altri materiali di facile reperibilità come sfondi per le sue fotografie. Usava inoltre una vasta gamma di costumi, accessori e di arredi scenici per i suoi modelli: uomini, donne e bambini. Molte persone ritratte giungevano con l’abito della domenica, qualcuno indossava il costume tribale tradizionale, altri adottavano l’abbigliamento degli uomini d’affari occidentali, la maggior parte coniugava elementi indigeni con dettagli occidentali. I ritratti di Keïta non catturano solamente l’aspetto delle persone in posa, ma anche il modo in cui esse stesse si vedevano e in cui volevano essere viste dagli altri. Oltre a costituire uno spaccato storico e sociologico della vita di allora nel Mali, le fotografie colgono con immediatezza ed intimità la bellezza e l’umanità dell’individuo.
Le opere di Keïta, ormai riconosciuto a livello internazionale come uno dei maestri del ritratto fotografico del ventesimo secolo, sono state esposte nei musei di tutto il mondo. Si ricordano tra le mostre personali più importanti: National Museum of African Art, Smithsonian Institution, Washington; Centre National de la Photographie, Paris e Fondation Cartier pour l’art contemporain, Paris. Tra le collettive più recenti: Trade Routes: History and Geography: 2nd Johannesburg Biennale, Johannesburg; In/Sight: African Photographers, 1940 to the Present, Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Big City Artists from Africa, Serpentine Gallery, London. In programma per il 2007: the Museum of Contemporary Art, Cleveland e The Detroit Institute of Art, Detroit.
Numerose istituzioni museali hanno acquisito all’interno delle proprie collezioni permanenti lavori fotografici di Seydou Keïta, tra questi: Credit Suisse Trust Collection; Los Angeles Country Art Museum, Los Angeles; Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Modern Art, New York; Fondation Cartier pour l’art contemporain, Paris.
In coincidenza con la mostra alla Galleria Marabini uscirà una nuova monografia sull’artista intitolata Seydou Keïta pubblicata dalla casa editrice Scalo.
21
settembre 2006
Seydou Keita
Dal 21 settembre al 30 ottobre 2006
fotografia
Location
GALLERIA MARABINI
Bologna, Vicolo Della Neve, 5, (Bologna)
Bologna, Vicolo Della Neve, 5, (Bologna)
Vernissage
21 Settembre 2006, ore 18
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