24 giugno 2024

Distorcere per conoscere: studenti RUFA in mostra al MAXXI di Roma

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Al Corner MAXXI di Roma, una mostra frutto della collaborazione tra gli studenti della RUFA - Rome University of Fine Arts: in esposizione, una serie di opere che invitano il pubblico a interagire

Rodrigo Soto

Sarà visitabile dal 26 al 30 giugno 2024, al Corner MAXXI del Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma, la mostra degli studenti RUFA – Roma University of Fine Arts, appartenente al Gruppo Plena Education. Curata dal critico e storico dell’arte Fabrizio Pizzuto, l’esposizione è intitolata Unstable Realities – Interact, Distort, Stretch e raccoglie le opere di 15 artisti: Ana Mardesic, Angela Sanchez Ruiz, Bianca Rivetti Burattini, Carter Helmandollar, Chantal Spapens, Darya Shoshani, Eleonora Sgroi, Federica Chiarucci, Giulio Gamba, Hafsa Moin, Lale Jo Kirschner, Luisa Figuereido, Negin Fallah, Rodrigo M. Soto e Vittorio Venturoli. Il progetto ha previsto il lavoro corale del Dipartimento in quanto gli studenti del Master in Art Curating and Management, Aymerich Alex, Froberg Victoria Rose, Ozcan Ayda, Strauss Gloria, Tjoeng Yu Pok Henky, Predeep Amrutha, Lee Miae, Guerrero Lucia, Leth Christiansen Anna Cathrine, Fatima Noor, Henderson Lucy, Panisson Elisa, si sono occupati dell’organizzazione e dell’allestimento presso il museo.

La distorsione come strumento di indagine

Tra pittura, scultura e performance dal vivo, la collettiva invita il pubblico a indagare sulle possibilità della rappresentazione, giocando con immagini reali e virtuali mescolate ai ricordi che ciascuno possiede e proponendo quindi, tra le righe, una riflessione sulle diverse modalità con cui la realtà può essere reinterpretata visivamente. I soggetti diventano quindi stati dell’animo e pensieri, memorie e forse testimonianze appena mancate che, come tali, potrebbero essere deformati, allungati e distorti.

«Mentre la distorsione si fa strumento per indagare la plasticità della forma e del significato, ecco che le figure deformate non solo sfidano le aspettative visive, ma offrono anche nuove prospettive sulla comprensione del soggetto. Manipolazioni visive che pongono il pubblico nella necessità di riconsiderare la propria relazione con la realtà rappresentata, ponendo interrogativi sulla stabilità del presente e sul suo impatto generazionale e percettivo. L’uscita dal quadro si mostra non tanto come una presa d’atto del palco o del campo del reale sensibile, quanto come uno scivolamento, un ennesimo slittamento di senso e presenza», spiega Pizzuto, docente di Storia dell’Arte Contemporanea e di Management per l’arte, oltre che coordinatore del Master RUFA in Art Curating and Management. «Il prossimo anno, entrerà a far parte del biennio magistrale di Fine Arts RUFA anche la specializzazione in Performance, così da permettere ai ragazzi di esplorare sempre di più questa disciplina».

Le installazioni interattive presenti richiedono la partecipazione attiva dei visitatori, anche i quadri sono a disposizione per essere toccati, così come gli stessi performer. L’interazione completa il lavoro e diventa parte integrante dell’opera: la realtà, quindi, si rivela come un’entità fluida e in continua trasformazione, influenzata dall’interazione con l’ambiente e con chi la osserva. Queste installazioni rispondono ai movimenti e alla presenza del pubblico, creando una dinamica che sfuma i confini tra l’opera e l’osservatore.

Arte e realtà: il talk

Inoltre, il 27 giugno, alle ore 17, avrà luogo, all’interno della mostra, il Talk dal titolo Art and Reality: Between Relevance and Redundance, con la storica d’arte Anja Foerschner, fondatrice di ECC Performance Art, insieme all’artista e docente RUFA Silvia Giambrone, con la performer Marta Jovanović, coordinatrice del dipartimento di Arti visive RUFA.

Il talk approfondirà il ruolo e la responsabilità dell’arte nel presente rispetto alla costruzione della realtà. «L’arte è ancora una rappresentazione della realtà o è diventata una fuga da essa? Abbiamo ancora ‘bisogno’ dell’arte o è diventata superflua? Se è così, cosa ha da offrire? Qual è la sua relazione con la realtà in termini di riflessione, critica, possibili alternative e utopie?». Queste sono domande pertinenti per la prossima generazione di artisti, che sono presenti nella mostra.

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