04 maggio 2024

Food & Art: a Roma nasce Osteria La Segreta, in pieno stile Via Margutta

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Nel cuore di Roma, a via Margutta, la storica strada degli artisti, nasce l’Osteria La Segreta, un progetto dell’architetto Antonio Girardi che unisce arte, design e piatti della tradizione, con gusto

Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma

Proprio nella strada degli artisti, in via Margutta, nel cuore di Roma, ha aperto Osteria La Segreta, un nuovo progetto dell’architetto Antonio Girardi, che ha voluto unire mondi diversi, la tradizione campana e quella Costiera, dove la qualità delle materie prime vive all’interno di un contesto ricercato, tra arte e design. Inserendosi nel contesto artistico di questo quartiere, Osteria La Segreta vuole essere un’oasi di pace e relax dove avventurarsi in un viaggio culinario degli autentici sapori campani.

Architetto Antonio Girardi

L’ingresso è suggestivo, con il suo imponente portone blu, mentre lo stile e il design dell’interno rispecchiano l’estro creativo del titolare capace di coniugare una serie di opere d’arte legate alla storia della strada con elementi di design eclettico. Come racconta lo stesso Antonio Girardi: «Molti dei quadri selezionati sono opera di artisti che hanno fatto la storia di via Margutta e dell’arte italiana in generale. Abbiamo infatti due Schifano ed un Picasso, che nel 1917 soggiornò proprio nel palazzo di fronte all’Osteria. Molte delle opere presenti nel locale raffigurano anche immagini o simboli Campani, che in questo caso vanno a rappresentare le mie origini e la proposta culinaria del locale. Sono state inseriti anche opere di artisti esteri moderni e contemporanei associati ad immagini più classiche. Anche questo contesto è tipico del mio design più eclettico».

Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma

Arte e design all’Osteria La Segreta

Osteria La Segreta nasce all’interno della storica Osteria Margutta che, dal 1964 e per decenni, è stata luogo d’incontro per artisti, scrittori, musicisti e intellettuali frequentatori dell’omonima via.

«Quando ho intrapreso il percorso di restauro – afferma l’architetto Girardi –  ho cercato di mantenere viva l’atmosfera storica e artistica del locale, come avviene con la maggior parte dei miei progetti, dove mantengo viva la loro storicità e la loro unicità implementando il mio design eclettico.  Nel caso dell’Osteria ho mantenuto vivo l’emblematico colore blu del portone d’ingresso sia all’esterno che all’ingresso. Materiali e simboli presenti nel precedente locale sono stati riproposti nel mio design, come ad esempio una griglia di ferri di cavallo presente all’ingresso della sala è stata recuperata dall’artista Patrick Alo nella realizzazione delle due colonne corinzie che incorniciano il bancone bar, anche lui originale del posto.

Anche la suddivisione degli spazi ha mantenuta la sua originalità la quale è riuscita ad ispirare la mia visione di design per il locale, coloniale e leggera al tempo spesso, che associa elementi di lusso, quali il lampadario di Murano ad elementi come le palme, che donano leggerezza all’atmosfera di sala. La storia è tradizione dell’Osteria sono anche ricordate dalla ricca quadreria che adorna le pareti, anch’esso elemento ricorrenti nei miei progetti che in questo caso va anche a ricordare la storia di Via Margutta, da sempre ricordata come la via dell’arte».

Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma

Tutto il progetto è firmato dallo Studio Antonio Girardi Architect che ne ha curato la ristrutturazione. Le pareti del locale, ricoperte in rafia, espongono opere d’arte che omaggiano la storia artistica di Via Margutta, trasformando così Osteria La Segreta in una piccola galleria d’arte con cucina. L’Osteria La Segreta ambisce inoltre a divenire un vero e proprio spazio espositivo in cui le diverse opere d’arte vengono esposte ciclicamente, a seconda delle collaborazioni con le gallerie della via e non solo.

L’insegna, con le sue cornici, il marmo e le colonne della zona bar, è già oggi portavoce della grande abilità del Corniciaio di Via Margutta, dello storico Marmoraro e dello scultore Patrick Alò, con il suo studio adiacente all’Osteria La Segreta. Un modo per dare ancora più lustro agli artigiani di Via Margutta, contribuendo così a mantenere viva la sua storia senza tempo.

Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma

Conclude Antonio Girardi: «Come in tutti i miei progetti, anche all’osteria l’artigianalità ha avuto e ha un ruolo fondamentale. Tutte le sedute sono realizzate da artigiani italiani, il camino in marmo a centro della sala è stato realizzato, sotto mio disegno, da un artigiano Campano. La maggior parte delle cornici delle opere d’arte sono realizzate a mano da Stefano Mucci, corniciaio storico di Via Margutta. Ugualmente, la targa in marmo all’ingresso è opera del marmoraro della via. Mi piace coinvolgere gli artigiani di Via Margutta così da esaltare ancora di più l’importanza storica e artistica della Via e allo stesso tempo valorizzare mestieri storici, preservando appunto il saper fare».

Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma

La proposta culinaria

La filosofia culinaria si ispira alla tradizione campana. Il menù propone l’assaggio di diversi antipasti seguendo il principio di “spicciolata napoletana” ovvero la tradizionale condivisione a centro tavola di vari piatti, tra cui anche i freschissimi crudi di mare, per iniziare il pasto in nome della convivialità. Le ricette sono semplici, figlie della tradizione casalinga partenopea ma realizzate tutte con ingredienti di prima scelta.

Nel menu spiccano piatti come le zucchine alla scapece o i peperoni ripassati con olive e acciughe, gli immancabili fritti di mare, la parmigiana di melanzane, la mozzarella di bufala e il prosciutto crudo tagliato a velo. Il tutto accompagnato dall’eccezionale “pane cafone”, che arriva direttamente da Napoli.

Osteria La Segreta, Roma
Osteria La Segreta, Roma

A seguire ci sono i piatti della cucina campana, marinara ma anche di terra: spaghetti alle vongole, paccheri ai pomodori vesuviani o le tradizionali polpette napoletane. Un menu senza alcun dubbio identitario che racconta con veridicità i sapori autentici del passato, portando in tavola il meglio degli ingredienti: pasta di 28 Pastai del Pastificio di Gragnano, acciughe e tonno sottolio dell’Azienda Cetarii di Cetara, mozzarella di bufa biologica di Paestum fino ai dolci, rigorosamente del re della pasticceria di Costiera, Sal de Riso.

È d’obbligo poi un buon abbinamento al menu con cocktail e soprattutto vini ricercati e di qualità, con un occhio al territorio come quelli di Abbazia di Crapolla. Una vera esperienza all’insegna dell’arte e del gusto.

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