21 dicembre 2020

La nuova vita del Mausoleo di Augusto

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Riapre la prossima primavera, dopo 14 anni, il Mausoleo di Augusto. Un restauro abbastanza felice grazie all'Amministrazione Capitolina e alla Fondazione Tim, che permette di rileggere la storia del monumento

Veduta della facciata del Mausoleo di Augusto al termine dei lavori di restauro. Dopo più di ottanta anni dall’isolamento del monumento si distinguono di nuovo i colori delle murature e le tecniche costruttive antiche, con le integrazioni realizzate negli anni ’30 dello scorso secolo.

L’ultima volta che è stato aperto, ma solo per visite guidate, è stato 14 anni fa, ma di fatto il Mausoleo di Augusto è uno di quei monumenti off limit, che pochi romani possono dire di conoscere. Per questo la notizia della sua riapertura, prevista dal 1 marzo al 21 aprile 2021 (ma le prenotazioni on line saranno aperte già dal 21 dicembre nel sito) è un avvenimento da salutare con entusiasmo, soprattutto in un momento come questo. Ma non basta: in realtà il 1 marzo i romani entreranno in un mausoleo interamente restaurato con i fondi dell’Amministrazione Capitolina e pronto per diventare “il monumento di se stesso”, in grado di raccontarsi in maniera nuova ed efficace, grazie ai criteri di musealizzazione finanziati dalla fondazione Tim.

Veduta dall’alto del Mausoleo di Augusto.
I restauri condotti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali hanno restituito la visione del potente tamburo esterno, la planimetria delle sostruzioni semicircolari esterne e l’estradosso di quelle trapezoidali interne.

Il nuovo itinerario di visita permette di seguire passo passo la storia millenaria dell’edificio, costruito nel 28 a.c. come luogo di sepoltura per Ottaviano Augusto e la dinastia giulio-claudia, fino alla tomba dell’imperatore Nerva, nel 98 d.c. Nel medioevo l’edificio era semiabbandonato: i Colonna lo trasformano in fortezza mentre nel Cinquecento con i Soderini diventa un giardino all’italiana, con siepi e sculture. Grazie al marchese portoghese Vincenzo Mani Correa nel tardo Settecento comincia ad ospitare giochi pirotecnici e corride di bufale: in questo periodo prende il nome di Anfiteatro Corea, in attività fino al 1908, quando venne restaurato per ospitare i concerti dell’Accademia di Santa Cecilia e prese il nome di Teatro Augusteo.

Concamerazione 8 al Mausoleo di Augusto prima e dopo l’intervento di restauro murario e consolidamento statico condotto dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Nella concamerazione è stata predisposta la struttura per accogliere l’ascensore.

Quest’ultimo rimase attivo fino al 1937, quando l’intera zona venne demolita per riportare alla luce il Mausoleo, circondato da piazza Augusto Imperatore, progettata dall’architetto Vittorio Morpurgo. Soltanto oggi, grazie agli imponenti restauri (che appaiono in alcuni punti un pochino troppo aggressivi) si ritorna a leggere la storia del monumento: sono stati restaurate le scale dell’Augusteo, le strutture dell’anfiteatro Corea (ci sono perfino gli anelli metallici dove venivano attaccati i bufali) e sono stati ripristinate le scale che permettono l’accesso alle gallerie più alte, da dove si può scorgere la sovrapposizione dei diversi livelli di utilizzo dell’edificio. Un viaggio a ritroso nel tempo che sarà reso ancora più fruibile dalle tecnologie multimediali realizzate dalla fondazione Tim, grazie ad un rapporto di collaborazione pubblico-privato fecondo ed efficace.

Veduta dell’ingresso al Mausoleo di Augusto prima e dopo i restauri condotti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Gli interventi del restauro conservativo hanno riguardato sia le murature antiche che quelle moderne, aggredite dalla vegetazione infestante.

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