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Bologna Design Week 2019: in giro per la città, dal Bauhaus alle librerie
Design
Come i più appassionati avranno già avuto modo di osservare in questi anni, la Bologna Design Week invade e contamina spazi in maniera diffusa dal centro cittadino fino ad arrivare in fiera, nel cuore pulsante del Cersaie e, rimanendo tra le mura cittadine, abbiamo visitato alcune tra le proposte più interessanti dell’edizione 2019.
Lunedì 23 settembre, nello spazio di Adiacenze, in Vicolo Spirito Santo, a due passi da Piazza Maggiore e dalla casa di Lucio Dalla, abbiamo visitato Alkemia di Digital Detox Design a cura di Alessio Conti. Uno spazio esperienziale totale, nel quale gli oggetti entrano in risonanza con suoni, fragranze e racconti, invitando a un momento di disconnessione/riconnessione (giustamente consigliato lo spegnimento dei device all’ingresso). Un’occasione di trasformazione degli stati meta-fisici con realizzazioni di Ascari Arredamenti, Doodesign, Matteo Bandi, Matteo Giannerini, Pollini Home, Nestart e Sapiens Design. Particolarmente interessante l’allestimento a cura di Stefano Lodesani Studio con i Visual di Lorenzo Fornaciari e Francesca Catellani. Last but not least, le fragranze fornite da Olfattiva con la consulenza di Daniele Zamboni (anche addetto alle sonorità).
In occasione del centenario della fondazione della Bauhaus (1919), la scuola d’arte, design e architettura più influente del Ventesimo secolo, da non perdere, presso il Goethe Zentrum in Via De’ Marchi, “Bauhaus Reloaded 1919-2019”, ciclo di eventi iniziato lo scorso 13 settembre con l’inaugurazione della mostra fotografica itinerante “Architettura Bauhaus 1919-1933” di Hans Engel, organizzata in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Bologna e il Goethe-Institut di Roma. Visitabile fino al prossimo 8 ottobre.
Grazie al contributo dell’Istituzione Bologna Musei l’universo poetico di Giorgio Morandi con i suoi complessi equilibri compositivi torna a ispirare il mondo del design contemporaneo con La mostra “Morandi-esque”, ambientata negli spazi di via Fondazza nella dimora-atelier dove il maestro bolognese visse e lavorò dal 1910 al 1964. In mostra una serie di modelli in 3D ispirati a nove nature morte, interpretazioni architettoniche che dal piano bidimensionale arrivano a quello tridimensionale grazie allo sviluppo iniziale delle rappresentazioni ideato e condotto nel 2018 da Zaid Kashef Alghata fondatore di House of ZKA, una piattaforma per la ricerca in architettura.
Il collettivo Marsala District torna negli spazi de La Quadreria di Palazzo Rossi Poggi Marsili in via Marsala, con il progetto Da un’ombra può nascere un fiore (cit. Enzo Mari) curato dagli studi Mamate e Cazador-del-sol. Ne viene fuori una capsula dove il tempo scorre lentamente, mettendo in luce un design sostenibile ed ecologico e un Made in Italy che riscopre la materia e il fare. L’esposizione porta il visitatore dallo spazio “naturale” allestito nel cortile, una sorta di foresta floreale dove i CazadorDelSol di Renè Hildebrand si illuminano autonomamente senza necessità di alcuna risorsa aggiuntiva o sorgente di alimentazione, assumendo varie colorazioni, anzi, le installazioni funzionano al loro massimo nei momenti di carenza di luce o maltempo. Negli eleganti interni riccamente adornati con dipinti della Scuola Bolognese del Cinquecento e del Seicento è ospitata invece Ombra una serie di circa 20 pezzi unici realizzati in gres colorato in pasta con pigmenti naturali, una riflessione sulla fuga dalla progettazione tecnologica del designer contemporaneo per fare un passo indietro, alla lavorazione artigianale e attenta del tornio sulla materia argilla dello studio bresciano Mamate (Giuseppe Carlo Messinese).
In occasione della Bologna Design Week 2019, apre al pubblico OFF Gallery, un nuovo spazio incubatore di design, arte e complemento in Piazza San Michele tra Strada Maggiore e via San Vitale. Uno studio di designer e creativi capitanati dal giovane architetto bolognese Giovanni Cattani con la volontà di creare uno spazio mutevole nel quale idee e competenze possano incontrarsi mettendo in contatto studenti di Accademie e realtà industriali e artiginali per far sì che progetti meritevoli prendano vita come nel caso del “Talking Bookcase”, contest indetto per Arte Fiera 2020 che ha come obiettivo quello di dar voce all’arredo libreria in quanto tale, rendendolo protagonista dell’ambiente in cui viene installato, indipendentemente dal fatto che sia pieno o vuoto o dagli oggetti esposti al suo interno. Una libreria scultura, che abbia un contenuto artistico che la contraddistingua e la caratterizzi all’interno di uno spazio, che la renda immediatamente riconoscibile.
Per tutte le informazioni sul programma completo, potete dare un’occhiata qui.